Buon compleanno Photoshop: 20 anni di successi e di ineguagliabile fotoritocco.

Se c’ è un programma che non verrà mai a noia è Adobe Photoshop. Ripercorrendo alcuni sviluppi come dalla versione  5 alla 7 al Cs3 e il bellissimo Cs4 Extended, ogni qual volta che lo lanciamo la “ felicità “ di ogni singolo fotografo, webmaster o utente che sia raggiunge i massimi livelli.

Nonostante il ragguardevole costo in termini di denaro per poter operare con qualità e fantasia, questo software nel tempo ha saputo sbarazzare la concorrenza  e i tentativi d’ imitarlo, peraltro sempre e comunque inferiori.

Photoshop resta unico per la sua integrazione e versatilità con buona parte dell’ associate suite di Adobe e probabilmente non passerà mai di moda. Una potente applicazione che ci regala dopo averlo imparato ad usare grandissime soddisfazioni, poiché  ci permette di lavorare nei più disparati modi aggiungendo creatività, lucentezza, contrasto, correzioni, tagli, misure e bellezza alle nostre fotografie ed elaborazioni di video.

Definita senza enfasi una perfetta “ camera oscura digitale “ da utilizzare comodamente seduti ad una scrivania, raffinata e soprattutto pulita. Una miniera infinita di possibilità che daranno vita a innumerevoli interpretazioni nel campo dell’ immagine e grafica.

Adobe Photoshop compie venti anni. Di strada ne fatta veramente tantissima e pertanto non mancano le iniziative per festeggiarlo.

Buon compleanno.

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( Tratto da Adobe.com )

 

Quando venne introdotto Photoshop, fu visto come una sorta di fratello minore di Adobe Illustrator e un buon mezzo per promuovere PostScript e stampa laser. Nemmeno gli addetti ai lavori sono stati in grado di predire il grandissimo successo di questo prodotto e l’eccezionale impatto che avrebbe avuto sul mondo del design e della fotografia a livello mondiale. In pochi anni, Adobe Photoshop è diventato un pilastro insostituibile nelle case editrici, negli studi di produzione cinematografica e pubblicitaria e nel campo del marketing. Oggi, Photoshop è molto di più di un’applicazione per la grafica: è un fenomeno sociologico ed è addirittura diventato un verbo.

Photoshop è pienamente inserito nella società e il suo utilizzo permea il mondo dei social network, dell’architettura, dell’ingegneria, della medicina, delle scienze e dell’intrattenimento. Photoshop tocca ogni aspetto della comunicazione moderna, dai casi legali all’animazione ai giochi sui cellulari. È integrato nelle trame di serie televisive e film, è usato per risolvere crimini, misteri e per inscenare disastri fittizzi.

Tutto è cominciato nel 1987 quando Thomas Knoll decise per hobby di scrivere un programma per visualizzare immagini in scala di grigio su un monitor monocromatico mentre lavorava al suo PhD. Suo fratello John, che lavorava in campo cinematografico, modificò il programma in modo tale che potesse gestire file di immagini digitali. I due fratelli implementarono la loro applicazione così da includere caratteristiche che sono ancora parte integrante di Photoshop: controlli sul colore e i toni, pennelli e capacità di leggere diversi formati di file. I fratelli Knoll avvertirono le potenzialità commerciali del loro prodotto e nel 1988, John Knoll presentò il programma ad Adobe. L’accordo di licenza fu siglato immediatamente.

Una volta avviata, la corsa di Photoshop non si è mai fermata. Ogni nuova release ha introdotto nuove importanti funzionalità. È addirittura nato un’intero settore che produce filtri e plug-in per Photoshop. Nel 1995, terminò il contratto di licenza con i fratelli Knoll e Adobe comprò i diritti del prodotto per 34.5 milioni di dollari.

Oggi, con oltre 6 milioni di utilizzatori in tutto il mondo, gli appassionati di Photoshop si possono trovare nei settori del commercio, dell’intrattenimento e della pubblica amministrazione.

La famiglia di prodotti Adobe® Photoshop® è lo strumento più avanzato per ottenere il meglio dalle vostre immagini digitali e trasformarle in qualsiasi cosa riusciate a immaginare.

Festeggiate su Adobe il ventesimo compleanno di Photoshop visitando il sito dedicato alla ricorrenza   http://www.photoshop20anniversary.com

 

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Viola, una vittoria che brucia. Addio all’ Europa e il futuro si fa incerto.

In una notte gelida e ventosa di fine inverno, Firenze vuole sognare ed è desiderosa di  entrare nell’ Olimpo delle otto migliori d’ Europa. In un Artemio Franchi strapieno fino all’ inverosimile, Guelfi e Ghibellini si stringono ai loro prodi  per far saltare gl’ odiati panzer teutonici.

C’ è una vendetta da consumare. Rinnegare il mendace arbitro Obrevo che li ha fortemente penalizzati nella partita di Monaco.

E’ una Fiorentina attenta fin dal primo  minuto, ben organizzata da Cesare Prandelli senza cadere nell’ eccesso di bramosia di far gol subito. Questa tattica è stata molto intelligente e i frutti non tarderanno ad arrivare. Intorno alla mezz ’ora in una rapida incursione il peruviano Vargas ha scagliato un sinistro potente che ha battuto l’ immobile Butt.

Sembra quasi fatta, la gara improvvisamente è in discesa e andare al riposo dopo aver cancellato il gap iniziale fa ben sperare per la ripresa, la quale inizia con un clamoroso gol “ mangiato “ da Gilardino. Ma a rimediare all’ errore del compagno  ci pensa Jovetic, sicuramente il migliore in campo, il quale  raddoppia il vantaggio.  

E’ da questo momento che si crea lo spartiacque e il cambiamento del match , in special modo per quanto riguarda il fattore psicologico.  Il Bayern dimezza il passivo  con Van Bommel. Un maligno rasoterra dove Frey ha sicuramente mostrato qualche titubanza nel tuffo verso l’ angolino basso di destra.

Jovetic da l’ ultimo sussulto ad un collettivo che comincia ad accusare una perdita di vitalità e firma così la terza rete. I cattivi pensieri, supplementari compresi, svaniscono nuovamente di colpo ma il crudele fantasma dell’ eliminazione  si materializzerà di li a poco.

Un eurogol di Robben, di splendida fattura sia come invenzione che precisione balistica, manda in completo tilt la viola. I minuti finali sono solamente un calvario poiché i padroni di casa non hanno più le forze per reagire e le idee per svolgere una manovra efficace.

Una vittoria per tre a due che brucia e addio alla Champions League. Un uscita di scena che decreta il totale fallimento della stagione e forse segnerà anche il futuro della stessa società.

Ma oltre al grido delle recriminazioni per il furto subito in Baviera, che da adito a forti sospetti sul potere ingannevole del palazzo dell’ Uefa e del suo Presidente Platini, l’ insuccesso fiorentino ha sicuramente radici più lontane e qualche innegabile colpa sopratutto in fase di valutazione obbiettiva della squadra.

Un reparto difensivo che non è all’ altezza e che incassa quasi un gol a partita. Una rosa corta “ figlia “ di un mercato estivo povero, solamente indirizzato agli scambi e al risparmio, al di là di quello che vuol dire Corvino, e forse indetto a ripianare un bilancio di una gestione manageriale non proprio cristallina.

Una politica, quella dei Della Valle, troppo legata alla costruzione della oramai famosa Cittadella che nel capoluogo toscano sono in diversi a non condividere. Un progetto forse anche troppo ambizioso per questa città che da sempre è poco incline ai grandi stravolgimenti territoriali e urbanistici.  Infine la sciagurata perdita di Mutu nel momento cruciale della stagione.

Con stasera anche il futuro di Prandelli potrebbe prendere un altra strada. Se ciò avverrà si chiuderebbe  un epoca e un matrimonio che ha regalato sulle sponde dell’ Arno momenti magici, ma che a conti fatti i reali traguardi raggiunti sono stati pochi e sicuramente non come le aspettative.

 

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