Alinghi comincia bene la difesa della trentaduesima America? s Cup e sembra almeno dalle prima regata che la scelta dello scafo più recente, in fatto di costruzione e tecnica, sia risultata azzeccata.
La barca ha potuto sfruttare appieno tutta la sua potenza grazie ad una giornata con venti che hanno fatto registrare punte di 14 nodi, talvolta trasversali per diventare lineari nel finale della gara.
Proprio il vento è stata la chiave vincente della prima sfida il quale l’ equipaggio della ” freccia nera ” è riuscito ad individuarlo abbastanza in fretta.
Il defender svizzero, detentore del titolo, variegato gruppo di marinai provenienti da ogni parte del mondo, parla anche italiano dopo la delusione di Luna Rossa, poiché a bordo lavorano con dedizione e professionalità due noti velisti: Lorenzo Mazza e Cicco Rapetti.
Alinghi ha vinto il primo round con Emirates New Zeland confermando le impressioni e rafforzando così il pronostico della vigilia che secondo gl’ esperti lo vuole ancora vincitore della America’s Cup.
Gara praticamente senza storia se si esclude una partenza un po? incerta dove i kiwi credevano di poter incamerare del margine consistente.
La barca dello skipper e tattico Brad Butterworth, la Sui 100, ha ripagato lo sforzo dei loro appassionati accorsi in gran numero per vedere questa finalissima, avendo rimontato il piccolo svantaggio e alla prima bolina era già davanti di tredici secondi che sono diventati ventuno a metà regata con la virata del successivo galleggiante, per finire a trentacinque quando hanno tagliato il traguardo.
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