La partita era stata vibrante, a coronamento di un annata vivace e di uno sport, rude ma leale come lo è il rugby.
Però le degenerazioni quando c’ è in palio una posta alta sono sempre dietro l’angolo, i vincitori esultano e gli sconfitti trepidano di rabbia, specialmente se ci sono state ooccasioni poco chiare e rancori da tempi lontani. Era finita 17 a 12 la finale tra Benetton Treviso e Ghial Galvisano, pertanto la accesa sfida è finita in una rissa, con un giocatore con la faccia macchiata di sangue dai numerosi colpi proibiti ricevuti.
Gl’arbitri e gl’addetti ai lavori avevano faticato molto per cercare di contenerla e le botte erano andate per le lunghe.
Il Treviso paga a caro prezzo lo Scudetto e il Giudice Sportivo della Federazione del rugby non accetta inciviltà e gesta di questo tipo, il suo lavoro è riportare l’ordine.
Pertanto emette un sostanzioso giro di vite. Squalifica del campo, sanzione pecuniaria e ben tredici mesi di sospensione a Herman Mazino, reo di aver fatto scatenare la zuffa per un pugno in pieno viso ad un avversario, quando i direttori di gara avevano già sancito la fine e con questo considerato un provocatore degl’avvenimenti incriminati.
E siccome visto l’aria che tira nello sport in questo periodo, la condanna deve essere esemplare e sopratutto fiscalissima, percio’ la squalifica non inizia dall’uscita della sentenza ma bensì dal giorno prima dell’inizio del prossimo campionato. Insomma tredici mesi se li deve fare tutti, effettivi, ma è probabile che i legali del giocatore faranno ricorso.
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Riferimenti: Rugby Scudetto.