Inter, ” Yes we can “.

Inter, materazziE la vera finale della Champions League. Chi vince stacca l’ ultimo ticket per Madrid. Sarà scontro vero e durissimo, considerato  una vigilia infuocata, provocatoria e anche un  po’ arrogante da parte dei catalani. Questa specie di campagna mediatica indirizzata ad incitare il rancore e alzare la tensione è una vera caduta di stile del club spagnolo e dei suoi più rappresentativi giocatori.

A cominciare dal difensore Piqué, anche se non è nuovo che i giornali trattano le partite e le parole come una sorta di corrida sanguinante.

I quasi centomila del Nou Camp sono pronti a far scattare quella che viene chiamata la “ torcida “, un clima infuocato per tutti i novanta minuti per sostenere la ” remontada “.

Ma l’ Inter ce la può fare. Stavolta o mai più. La potremmo definire l’ occasione del secolo per le troppe delusioni negl’ anni passati. Adesso appare una squadra più decisa e più consapevole dei propri mezzi. Due gol di vantaggio è un fattore psicologico grande anche se i nerazzurri non potranno cullarsi sugl’ allori.

Il Barcellona dovrà fare per forza la partita e potrebbe costargli caro se l’ Inter saprà giocare con intelligenza e tattica.  Segnare un gol per Mourinho e soci sarà di fondamentale importanza. Vincere è quasi impossibile da queste parti, ma limitare i danni significa volare al Bernabeu e avere la Coppa tra le mani. Il Bayer Monaco è sicuramente inferiore al Barcellona e nella finalissima potrebbe essere ulteriormente indebolito con l’ assenza di Ribery.

Gl’ azulgrana stanno attraversando un periodo buono ma con qualche sbavatura. In questi ultimi tre anni hanno vinto tanto ma qualche volta hanno anche perso dei punti e dei trofei significativi.

E’ di certo uno degl’ organici migliori al mondo. Tra le mura amiche è spesso irresistibile e cinico. La manovra corale rasenta la perfezione.  Avvolgente, dinamica e spettacolare. Al top della forma diventa straordinario vederlo giocare quando entra in scena la potenza della  fantasia.

Pep Guardiola è diventato un modello da seguire anche se non tutti i critici ed esperti del pallone sono d’ accordo. Il giovane tecnico ha a disposizione dei talenti che possono cambiare il volto di una partita in qualsiasi momento e Lionel Messi è un giovane campione argentino che fa la differenza nel trio delle meraviglie in attacco. Il recente pallone d’ oro non è stato conquistato per caso, ma con i fatti.

Però come tutti i Golia questa macchina da gol ha un tallone d’ Achille. Una difesa buona ma non eccezionale e per niente all’ italiana. Il centrocampo soffre le marcature strette, il raddoppio di posizione e il pressing ossessivo.

In particolar modo sulla loro trequarti. E’ necessario limitargli il raggio d’ azione e seguire con estrema attenzione i movimenti dei giocatori senza palla. Il Barca è abilissimo a saper far smarcare i suoi uomini durante la manovra per poi verticalizzare improvvisamente.

Ciò non vuol dire fare catenaccio e chiudersi, ma la chiave dell’ incontro sarà su questi crocevia.  Vietato sbagliare.

Se l’ avversario lo affronta a viso aperto può arrivare anche a spuntarla. Gli spagnoli ricordano un po’ il Milan di Arrigo Sacchi, con le dovute proporzioni. Sono più offensivi e giocolieri nel trattare il pallone.

Negl’ anni settanta Johan Cruijff correva con maestria su questo tappeto verde e portò in terra di Spagna quella filosofia di gioco che ancora oggi il Barcellona condivide per certi versi.

Sarà anche una partita per altri motivi. Il trasferimento di Ibrahimovic l’ estate scorsa faceva pensare che l’ Inter si sarebbe indebolita, ma Eto’ò e Milito non lo hanno fatto rimpiangere. L’ ariete svedese se ne voleva andare. Sarà un altra circostanza per dimostrargli che tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile.

Anche se risolse tante partite, all’ ombra della Madonnina non lo hanno mai eccessivamente amato.

Mourinho avrà la rosa a disposizione. Solo Stankovic è squalificato. Probabile che Sneijder ce la faccia. Il tulipano sulle palle inattive può dare delle sorprese anche se non è proprio la sua gara.  Pure Balotelli è pronto. Dopo la “ pace armata “ con la società, le scuse in diretta, speriamo ci regali qualche perla e poi potrà andarsene dove meglio crede. Il ragazzo ha i piedi d’oro ma la maturità è ancora lontana. Bisogna saperci stare nel mondo del calcio, assumersi le responsabilità e forse Milano non è il suo futuro.

Arbitrerà il belga De Bleeckere. E’ un buon direttore di gara con molta esperienza.

Come sempre, che vinca il migliore.

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Sprint Scudetto: l’ Inter si riprende la testa e resta la favorita.

E’ sempre più avvincente la volata conclusiva per lo scudetto. L’ Inter supera una coriacea Juventus e si riprende la vetta della classifica. Due lampi dei suoi campioni, Maicon ed Eto’ o, stendono i bianconeri al Meazza.

E’ notte fonda per Alberto Zaccheroni che con questa sconfitta probabilmente dovrà dire addio ai sogni di partecipazione nella prossima Champions League. Il sostituto di Ferrara non ha eccessive colpe. Ha cercato con professionalità di dare un disegno a questa squadra che è sicuramente inferiore alle aspettative sul piano tecnico e caratteriale.

Peccato perché quella di ieri sera è stata una delle più buone prestazioni della stagione. Ma purtroppo gl’ errori di gestione e di gioco quest’ anno sono stati madornali e sopratutto continuativi. Oramai non c’ è più tempo per riparare e si aspetta soltanto la rifondazione.

I nerazzurri superano con scioltezza quello che poteva essere uno scoglio e confermano la ripresa già vista a Mosca e a Firenze.

Ora si potranno concentrare al massimo sulla sfida con il Barca. Martedì è un’altra giornata cruciale per Mourinho che continua a cambiare poco e a mantenere quasi sempre la stessa formazione. D’ altra parte il tecnico lusitano ha ragione poiché questi collettivo gli sta dando ampie garanzie e alcuni uomini sono irrinunciabili.

La gara di andata segnerà nel bene e nel male l’ accesso alla finalissima di Madrid. Si spera in una vittoria significativa per mettersi al riparo da sorprese al ritorno nell’ infuocato Nou Camp dove gl’ azulgrana sono praticamente imbattibili.

Comunque andrà a finire questo doppio confronto è da considerarsi la vera finale della Champions 2010. Senza ombra di dubbio sono i due club più forti in Europa.

Poi i milanesi dovranno incontrare nell’ ordine  l’ Atalanta in casa, la Lazio all’ Olimpico, il Chievo a San Siro e il Siena in Toscana. Tra questi impegni la finalina della Tim Cup probabilmente con la Roma.

Un calendario agevole in cui Mourinho potrà contare sull’ esperienza del gruppo e la voglia di vincere che lo contraddistingue da diversi anni e stavolta se lo sorreggerà un pò di fortuna potrebbe conquistare tutti e tre i trofei.

Nel week end il pallino per il primo posto torna tra i piedi della Roma.

I giallorossi tra poche ore affrontano il derby con la Lazio. Partita a se in tutti sensi, dove fare pronostici diventa difficilissimo.

Sul piano del morale e della forma i ragazzi di Ranieri stanno attraversando un pregevole periodo, ma la Lazio deve ancora salvarsi ed ha urgente bisogno di punti. Un pareggio è troppo poco per ambedue le squadre.

Poi da non dimenticare l’ orgoglio. Il derby capitolino porta sempre nuovi stimoli e un successo equivale quasi a un ricordo indelebile per ogni giocatore.

Se vincerà la Roma allora potremmo dire che è l’ anno buono ma la Lazio è l’ avversario peggiore che le poteva capitare. Dopo i  giallorossi avranno la Sampdoria in casa, il Parma fuori, il Cagliari all’ Olimpico e l’ ultima con il Chievo a Verona.

Un programma abbastanza abbordabile e nel caso che terminassero il campionato a pari punti con l’ Inter vincerebbero il titolo grazie alla regola degli scontri diretti che sono favorevoli.

Ma già in passato la Roma ha perso la bussola. Basta rammentare la debacle con il Lecce per far venire i brividi e quindi l’ Inter tutto sommato resta la favorita.

Infine il Milan. Potenzialmente è ancora in corsa, ma le ultimissime vicende societarie fanno intravedere poca fiducia nel lavoro e nelle idee di Leonardo.

L’ allenatore brasiliano è giovane e determinato, però ha fallito su tutti i fronti.  Il bel gioco si è visto raramente nel corso dell’ annata e sono state sprecate troppe occasioni.

L’ organico è consunto. Fa quasi  ridere il tentativo di far ritornare tra i ranghi Paolo Maldini, che da persona intelligente qual’ è, ha saputo dire di no.

Il Milan odierno si esprime in modo altalenante, mentre i prossimi avversari sono tutti difficili.

Trasferte a Genova con i blucerchiati e a Palermo che chiede strada per salire in Europa.

Successivamente la Fiorentina tra le mura amiche, di nuovo sotto la Lanterna con il Grifone e l’ ultima a San Siro con la Juventus.

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Inter, non ci scivolare sul sintetico russo.

 

Calcio: brutta Italia, sconfitta  tre a uno a Budapest.Se guardiamo i numeri, il palmares, e i nomi sulle tabelle non c’ è alcuna possibilità di sorta. Resta però l’ incognita di un match che potrebbe essere complicato. Il vantaggio di misura è un risultato che può contare tanto e allo stesso tempo niente. Fare un gol ci vuole un attimo e si rimette tutto in discussione.

Partita chiave che potrebbe segnare sia in senso positivo che negativo la stagione in corso dell’ Inter. Alle 18,30 i neroazzurri affrontano in quel di Mosca il Cska.

In pochi giorni si giocano completamente tutto considerato il turno anticipato di sabato prossimo a Firenze contro la viola, trasferta insidiosa e fondamentale per il cammino verso l’ ennesimo Scudetto. Poi martedì ancora sulle sponde dell’ Arno, semifinale Coppa Italia.

Tre obbiettivi, in ordine di gradimento. In testa quell’ agognata Champions che manca da troppi anni in via Durini a Milano.

Se stasera l’ Inter passa il turno l’ aspetterà probabilmente il Barca di Guardiola che non dovrebbe faticare tantissimo a sbarazzarsi dell’ Arsenal, considerato la potenza dei blu grana in casa e che i Gunners avranno diversi acciaccati. E allora si potrebbe anche pensare di tralasciare la Tim Cup.  

Essere eliminati in semifinale contro i campioni uscenti sarebbe un grande risultato comunque ma perdere stasera proprio non ci sta.

L’ Inter giocherà in formazione tipo. Secondo le ultime notizie della stampa specializzata Sneijder sarà presente. Anche un po’ “ azzoppato “  Mourinho non può rinunciare alle illuminazioni dell’ olandese. Balotelli in panca dopo la schiarita con l’ allenatore e la società. Per il resto tutti sono a disposizione. Attenzione a Maicon, Zanetti, e Samuel, un cartellino giallo e niente andata della semifinale.

Si corre sul sintetico. Dal lato tecnico lo stadio Luzhniki è “ una Mosca bianca “ ( scusate il giro di parole ) nel panorama internazionale. Pressoché l’ unico in Europa e Mourinho lo ha sottolineato subito, rinnovando la polemica.

La palla schizzerà un po’ più veloce, scarpette idonee per calpestare l’ erba finta. Tacchetti speciali per aderire meglio. Per il resto si gioca al pallone e chi lo mette dentro vince.

I russi a San Siro non hanno impressionato, ma sono organizzati. Assenti Aldoin e Krasic.Tattica discreta, nessun talento straordinario da far urlare, ma un collettivo arcigno  con un attacco che ha fatto fino ad oggi tredici gol nella competizione e ne ha subiti però altrettanti. Ciò vuol dire che davanti e dietro si equivalgono.

Saranno riposati. Hanno fatto slittare l’ ultimo turno della prima serie sovietica, con un accordo un po’ ambiguo. Se fosse successo In Italia qualcuno chiedeva la revoca dello Scudetto……..

Proprio la difesa è l’ anello debole della catena poiché resta un po’ lenta. Al Meazza l’ Inter ebbe diverse occasioni da gol nella seconda frazione. Se non fossero state state sciupate questa gara si poteva paragonare ad  una simpatica gita alla Chiesa di San Basilio.  Però, oggi in contropiede con maggiori spazi a disposizione c’ è la possibilità di far male. Chiudersi per difendere uno striminzito uno a zero oppure cercare un pareggio è una tattica controproducente.

 Mourinho lo sa. Vietato sbagliare. Tutta l’ Italia è con Lui, anche per salvaguardare il ranking Uefa.  

Antipatie a parte.

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Inter: la ruota della fortuna gira e passa una volta sola, bisogna saperla cogliere al volo.

fortuna

La ruota della fortuna gira, passa una volta sola e bisogna saperla cogliere.

Basta vedere quello che è successo ieri sera a Londra alla Juventus per ritrovarsi con un pugno di mosche…….. per cadere è necessario soltanto un attimo.

Potrebbe essere l’ anno buono, a costo di rinunciare ad uno Scudetto. L’ urna di Nyon ha assegnato il Cska di Mosca all’ Inter, la squadra forse più debole delle ultime otto che si contenderanno le semifinali, per poi proseguire il sogno nella  finalissima al Bernabeu di Madrid.

Mourinho non lo ha mai detto, ma neanche nascosto, che avrebbe preferito i russi nei quarti di finale e un Italia intera ci sperava. Scansati per il momento il Barcellona, il Manchester United e l’ Arsenal che restano le maggiori candidate insieme alla milanese per il trionfo finale  della Coppa con le grandi orecchie.

Ciò nonostante non vuol dire aver passato già il turno poiché a questi livelli non esistano più squadre materasso. Il Cska di Mosca, come molti club dell’ ex Unione Sovietica, sono apprezzabili ma per niente straordinarie anche se dobbiamo sottolineare che negl’ ultimi due decenni il calcio dell’ est ha subito profondi cambiamenti diventando più moderno nelle tattiche e nei moduli.

I russi nella fase a gironi sono arrivate alle spalle del Manchester United in un gruppo che se tolti gl’ inglesi non era certamente proibitivo.

Hanno  collezionato tre vittorie, un pareggio e due sconfitte. Reti fatte dieci, subite altre dieci. Un collettivo che ha nella difesa un punto debole poichè arcigna ma un pò lenta,  ma che comunque è riuscito a strappare un pareggio ( 3-3) all’ Old Trafford.

Impresa che sono riusciti in pochissimi. Poi,  ha conquistato   la qualificazione sul campo del Besiktas di Instabul all’ ultimo turno.

Negl’ ottavi ha incontrato il Siviglia e dopo aver pareggiato in casa ha espugnato la trasferta con una vittoria di misura.

Una squadra che soventemente alterna prove pregevoli e sorprendenti mentre altre più opache. L’ organizzazione di gioco  però nel complesso è buona.

Il loro campionato è iniziato da alcune settimane pertanto saranno riposati ma non al top della forma. L’ allenatore è Leonid Slustky.

La trasferta di Mosca in gara 2 resta comunque insidiosa. I neroazzurri dovranno assicurarsi un cospicuo vantaggio a San Siro per evitare ulteriori complicazioni.

Questi gl’ accoppiamenti di Nyon.

Sorteggio UEFA Champions League 2009/10
Quarti: 30/31 marzo e 6/7 aprile
1: Olympique Lyonnais (FRA) – FC Girondins de Bordeaux (FRA)
2: FC Bayern München (GER) – Manchester United FC (ENG)
3: Arsenal FC (ENG) – FC Barcelona (ESP)
4: FC Internazionale Milano (ITA) – PFC CSKA Mosca (RUS)
Semifinali: 20/21 e 27/28 aprile
1: Vincente quarto 2 – Vincente quarto 1
2: Vincente quarto 4 – Vincente quarto 3
Finale: Santiago Bernabéu, Madrid; 20.45, sabato 22 maggio 2010
Vincente semifinale 1 – Vincente semifinale 2

Lionel Messi, un Pallone d’ Oro meritato.

 

Il Pallone d’oro 2009 è stato vinto dal talentuoso Lionel Messi, giocatore  del Barcellona. Lo rende noto il sito di France Football, la rivista francese che ha creato il premio nel 1956 e che lo assegna ogni anno nel mese di Dicembre.

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E’ la notte di Eto’o e Messi, il Barca si aggiudica la Coppa dei Campioni

 

Il Barcellona si aggiudica la Coppa dei Campioni e la riporta in Spagna dopo il successo del 2006 avvenuto a Parigi.

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Final Champions League: Nikon comunica.

 

In occasione della prossima finale di Champions League, che si terrà a Roma Mercoledì 27 maggio, il Nikon Professional ServicesEuropa  in collaborazione con  Nikon Professional Services Italia ( http://www.nital.it ), organizzerà un centro di assistenza riservato ai fotografi accreditati all’evento.

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Intercontinentale, un altra amarezza per il Barcellona.


Il nome Adriano è molto comune nel sud del Brasile, ma non tutti hanno la stessa fortuna e le eguali qualità. Da oggi se ne aggiunge un altro che sicuramente sarà ricordato a lungo negl? annali del pallone internazionale e in futuro, chissà, potrebbe approdare in qualche squadra italiana.
Continua la serie negativa del Barcellona, in un 2006 fatto di alcune luci che lo hanno portato prima sul tetto d? Europa e uno Scudetto, ma proseguito con molte ombre che lo hanno visto perdere la Supercoppa, un mondiale in cui suoi assi sudamericani hanno esibito prestazioni incolori e adesso l? Intercontinentale, ambizioso trofeo per salire sulla vetta più alta del mondo, il quale però rimane ancora irraggiungibile per la storia club catalano.
A Yokoama, in Giappone vince l? Internacional di Porto Alegre, un collettivo dato sfavorito alla vigilia, ma invece ben organizzato e coriaceo nel voler vincere questa gara.
Uno spento Ronaldinho ha incappato in una delle giornate più grigie della sua carriera ma tutti gl? azulgrana sono rimasti praticamente a guardare. Poco incisivi, schemi lenti nonostante il predominio territoriale le occasioni sono state rare e si sono resi pericolosi solamente dopo lo svantaggio quando l? orologio però non permetteva più l? insperata rimonta.
Decide a 10 minuti dalla fine un gol di Carlos Adriano in contropiede, che a differenza del collega omonimo che sta spesso in panchina nell? Inter, si porta a casa il mondiale per club.
Considerato lo spessore della sconfitta e come si è qualificato recentemente per gl? ottavi di finale in Champions e soprattutto l? andamento altalenante nella Liga spagnola, insidiato da Siviglia e dagl? eterni rivali del Real Madrid, per il Barca si annuncia una stagione 2007 molto difficile.
Come ciliegina sulla torta, tanto per sollevare il morale a Ronaldinho, in queste ore il Premio Fifa World Player sembra che sarà assegnato a Cannavaro, dopo che quest? ultimo si era già aggiudicato il prestigioso Pallone d? Oro.

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Riferimenti: Barcellona

Barcellona, è una ” noche triste “. Supercoppa europea al Siviglia.


Dato per superfavorito, fresco di successo da tre giorni del Trofeo Gamper e della Supercoppa di Spagna, premiati durante l? estrazione del primo turno come la miglior squadra della Champions League nella scorsa edizione, il Barcellona cade al Louis II di Montecarlo nella finale con il Siviglia per la Supercoppa europea.
Serata triste per Frank Rijkard e le sue stelle appannate. Stavolta Davide distrugge il gigante Golia. E? la rivincita di una squadra del sud della Spagna, più provinciale e con meno soldi rispetto al blasonato club catalano che non è entrato mai in partita. Gl? azulgrana soffrono un collettivo che lo scorso anno ha espresso un buon calcio, pratico, veloce e soprattutto umile, vincendo così la loro prima Uefa Cup al Psv Stadium di Eindhoven.
Il Barca non centra per la terza volta un trofeo che aveva gia vinto nel 1992 e 1997 e fallisce il primo vero obbiettivo di quella che si preannunciava una luminosa stagione. Ronaldinho e compagni hanno una condizione fisica ancora da rifinire e forse stanotte hanno difettato in un eccesso di presunzione.
La squadra di Ramos ha iniziato bene, di gran carriera, mentre il Barcellona ha patito la forza degl? avversari, i quali creano alcune buone opportunità e vanno presto in rete con Renato.
Sappiamo benissimo che i Campioni di Europa, nonostante abbiano talenti in grado di cambiare il volto di una sfida in qualsiasi momento, devono imporre il proprio gioco e i congeniali ritmi per vincere, soprattutto in una gara unica e in campo neutro, e se ciò non accade nascono i problemi. Lo fu anche a Parigi dove stentarono assai per battere l? Arsenal che era andato inaspettatamente in vantaggio. Per certi versi come tattica di gioco il Barca assomiglia al nostro Milan.
Pertanto rimontare è risultato subito difficile, poiché gl’ andalusi nella retroguardia e soprattutto a centrocampo sono bene organizzati, raddoppiando soventemente le marcature e chiudendo gli spazi a disposizione dei rivali.
A metà del primo tempo i blaugrana si sono mossi meglio, la superiorità territoriale è evidente ma le occasioni da gol sono rare.
Quando l? arbitro Farina, uno dei piccoli pezzi d? Italia in questa suggestiva finalissima, sta per mandare le squadre al riposo ci pensa Kanoutè a raddoppiare di testa. Per il Barcellona è come se fosse stato colpito da un infarto psicologico.
Nella ripresa il tecnico olandese prova ulteriori schemi nella speranza di trovare la giusta soluzione per ribaltare il punteggio. Con l? innesto di Giuly, Iniesta e Gudjhonsen, il nuovo acquisto che da quest? anno sostituisce Larsonn, però non cambia di molto la musica.
Il Siviglia oramai è irraggiungibile e vola sulle ali dell? entusiasmo, pronto a replicare di rimessa. Alla mezz?ora entra Enzo Maresca e proprio questo ? scarto di Juve e Fiorentina ?, che non me ne voglia nessuno, allo scadere realizza un penalty.
Per la seconda volta in pochi mesi l? ex bianconero sigla il sigillo conclusivo a livello continentale, dando così un colpo di grazia al passivo la cui pesantezza ci sta proprio tutta.
E? tre a zero, una sconfitta che il Barcellona ricorderà per molto tempo attenuando quell? euforia che proprio Rijkard ha voluto rammentare nelle consuete interviste del dopo partita. Un entusiasmo generalizzato nella metropoli mediterranea ha soprannominato il gruppo come ? gl? Invincibili “, ma il distaccato ed elegante Frank ha ribadito che questa esaltazione risulta essere dannosa e contagiosa per il clima intorno ai giocatori e può provocare cocenti delusioni come stasera.
Il giovane allenatore ha poi concluso che ? nel calcio invece si vince e si perde, nessuno è imbattibile ?. Pillole di saggezza calcistica che torneranno ben utili in futuro dove non manca qualche ” primadonna ” in aperta polemica con il tecnico. Il Siviglia fa festa ed alza la Coppa nel cielo del Principato succedendo al Liverpool, il Barcellona se ne va a capo chino.
Domenica inizierà la Liga affrontando il Celta Vigo in trasferta, mentre il Real Madrid ha chiamato alla sua corte lo strapagato e astuto Fabio Capello, il quale sta assemblando una squadra che niente concederà pur di vincere lo Scudetto, con un Siviglia nettamente maturato e che potrebbe fare anche da terzo incomodo.

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Riferimenti: Barcellona e Siviglia.

Barcellona, ancora un successo, si aggiudica il trofeo Gamper.

Ottantamila spettatori hanno fatto da cornice al tradizionale trofeo Gamper che il Barcellona ha stravinto con il Bayern Monaco per quattro reti a zero.
Apre le marcature Ronaldinho con una punizione balistica che lascia di stucco Kahn mentre il Camp Nou si è alzato tutto in piedi per applaudirlo.
I tedeschi accusano il colpo e i catalani ne approfittano. Una doppietta di Eto?o che forse farà pace con Frank Rijkard chiude la prima frazione con un vantaggio di tre reti.
Nella ripresa ci pensa Saviola ad arrotondare il punteggio dopo soltanto sei minuti.
Partita senza storia l? olandese alla guida dei catalani si permette di osare al massimo disponendo una linea offensiva composta da Deco, Etò ò, Ronaldinho e Messi che ha inserito in campo fin dall? inizio. Nel secondo tempo, invece, visto che la gara era già vinta ha cambiato diversi giocatori in vista del pressante impegno di Monaco della Supercoppa europea. Buona anche la prova dell? ex juventino Gianluca Zambrotta.
Il Barcellona affronterà un girone non facile nella Champion League con Chelsea, Levski Sofia e i tedeschi del Weder Brema.

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Riferimenti: Barcellona.