Borsa galeotta…..la fortuna arride alla sfortuna………..

Il George Bush International Airport di Houston, al di là del personaggio a cui è stato intitolato e che può risultare poco simpatico a molti in quanto ” political not correct “, è una stazione aeroportuale modernissima, efficiente, pulita e grandiosa nella sue architetture e negli impianti. Nonostante ne abbia visti tanti di terminal alla fine ti sembrano un po’ tutti uguali, finalizzati per quanto mi riguarda solamente all’ intrapresa o alla conclusione di un viaggio, ma questo ha rischiato di essere ricordato come indigesto e per alcune ore di fatto lo è stato. Il tutto in una calda mattinata texana, con ancora molto tempo a disposizione prima di salire a bordo per fare nuovamente un volo transoceanico, il quale per chi ama viaggiare è diventato oramai nei tempi moderni un momentaneo soggiorno ad alta quota con diversi confort, anche nella economy class.

Premesso che le macchine fotografiche di buona qualità hanno sempre avuto un costo elevato e comunque richiedono sacrificio per acquistarle, con il tempo e l’ utilizzo ti affezioni quasi fossero un bambino. Gli shuttle della Houston Ltd girano di continuo nell’ area della stazione per smaltire i tanti passeggeri e anche il mio non fa eccezione…… è strapieno. In tanti anni di girovagare sul nostro pianeta non ho mai perso niente, neanche il tappo di un obbiettivo, e non mi hanno mai rubato nulla, nemmeno nei posti più strani come i bassifondi urbani oppure in luoghi tumultuosi ed è quindi quasi naturale nel tuo inconscio che ciò non ti debba accadere.

Ma come spesso invece avviene, c’ è sempre una prima volta…… Un carrello di non grandi dimensioni, il peso e l’ ampiezza dei bagagli al seguito fanno sì che la precarietà del trasporto diventeranno un angoscia… a causa di una sacca che contiene materiale fotografico di valore e un giubbotto pesante appoggiato sopra che ti occulta quello che c’ è sotto. Ingannando l’ attesa con una sosta in una linda toilette, un caffè “ a sciaquone “ tanto amato dagl’ yankee ma detestato dai raffinati e buongustai italici che preferiscono il ristretto espresso, intravedo in lontananza sul tabellone partenze che con largo anticipo sull’ orario previsto è già aperto il check – in per Francoforte.

D’ altra parte un gigantesco 747 – 400 per riempirlo tutto ci vuole del tempo….. Una sorridente e profumata signora tedesca, non più giovanissima ma di gradevole presenza, al banco gialloblu con la solita cortesia che si usa in questi casi, mi chiede quanti bagagli abbia e come desidero spedirli, dopo aver visionato attentamente il passaporto, i biglietti e avermi esplicato le nuove normative internazionali che sono entrate in vigore proprio in questo periodo. Dopo averle detto il numero e dato il più voluminoso che andrà nella fredda stiva le richiedo un “ aisle “ ( corridoio ) di posto per la mia notevole altezza e che mi consente di agire con maggiore libertà nelle quasi tredici ore tra le nuvole.

Quindi sollevando il giubbotto mi accorgo con molta sorpresa l’ assenza della borsa con le fotocamere e accessori vari. Un sussulto misto di inquietudine unitamente allo sconcerto mi attanaglia, e percepisco immediatamente un problema di non facile soluzione. Sospendendo le pastoie burocratiche dell’ imbarco nel frattempo osservo attentamente la fila passeggeri che si stava formando alle mie spalle ma non riesco a vedere qualsiasi ” scarsella ” che assomigli alla mia. La ricerca si allarga cominciando dall’ esterno della porta di entrata, agl’ antibagni dove è stato parcheggiato per qualche attimo il trolley, al bar dove il concitato andirivieni di viaggiatori mi alimenta le perplessità che la sospirata valigia abbia oramai preso il volo verso lidi sconosciuti e pertanto inarrivabili. Non arrendendomi, come mio carattere vuole, comincia una ricerca capillare che sfocia nella memoria in cui l’ ultima volta sono certo che l’ho vista per restringere il campo d’ azione.

La richiesta alla security cade nel vuoto e anche l’ appello via radio a tutte le decine di pulmini che si rincorrono sul circuito areoportuale non ha dato l’ esito sperato. Ritornando al “ rentar “ dove il bus cittadino mi aveva scaricato nella tratta che va dalla città all’ aeroporto, anche lì non ne incontro traccia o notizia. Continuo con insistenza sugl’ ascensori utilizzati, ma della borsa nemmeno l’ ombra. Indeciso se fare una denuncia alla polizia oppure avvisare il “ lost and found “, quest’ ultima però sarebbe probabilmente rimasta inevasa, il tempo sta diventando tiranno e da presto, come si dice da queste parti ” It’s getting late ” ( si sta facendo tardi ).

Inoltre non ci sono elementi concreti se si tratta di furto repentino o di una mia inconcepibile distrazione. Con un pizzico di malinconia e molto giramento di marroni salgo sul mastodontico vettore. Il volo che consumerà la notte sarà pieno di pensieri fino al tal punto da non dormire con il tarlo che comincia a fare i conti per rivolgermi su un poco amato mercato dell’ usato per sopperire al malcapitato danno. Ma al ritorno in Firenze nella propria abitazione l’ apertura della posta elettronica sul portatile mi fa letteralmente sobbalzare sul divano di salotto poiché un messaggio firmato Jackie from British Airways, m’ invita a parlare con un agente della Houston Police Departement.

Mai più l’ etichetta personale e completa di tutti i recapiti telefonici e non, situata sulla cinghia, risultò così utile…… Mi chiedo cosa c’ entrino gl’ inglesi se io ho volato con i teutonici ma la contentezza della missiva ricevuta, anche se non chiarisce i miei dubbi sulla dinamica dell’ accaduto, mi rende immensamente felice.

Con il Central Police Departement in Travis Avenue della metropoli texana si susseguono numerose e costose telefonate intercontinentali e grazie anche ad un italiano trapiantato da alcuni decenni in America, il sergente Luigi Angeli, trentino doc, si studia il metodo di farla ritornare in Italia anche se Lufthansa non ci aiuterà poiché il fatto è avvenuto fuori dal territorio di loro competenza, chiamato in gergo tecnico drop off……. In più ci sono problemi doganali per il valore attribuito…..trattasi di materiale elettronico senza passeggero a cui in frontiera dovrà dimostrare la proprietà…….. Considerato le diverse persone ascoltate e le versioni un pò contrastanti tra di loro sembra però optare la tesi che la borsa sia caduta per terra nel trasporto del carrello senza che io me ne sia accorto……….ma dalle scarne dichiarazioni spunta anche un giovane messicano con consorte appresso che l’ avrebbe avuta in mano nel momento del ritrovamento di un addetto all’ aeroporto.

Però il sudamericano avrebbe detto che stava andando a consegnarla all’ ufficio competente pertanto anche se avesse avuto intenzioni poco serie, come farsela sua, non sarebbe passibile di una denuncia da parte delle autorità. Resta poi il mistero perché mi abbiano avvisato le areolinee britanniche e il perché di una affermazione del ” graduato ” italo americano la borsa adesso è in mani sicure alla polizia. Parole tutto sommato un pò strane….. Un dilemma che non intendo risolvere, mi basta che ritorni il tutto nelle prossime settimane, come previsto in accordo con la polizia e per via corriere Fedex oppure Ups, anche se le spese saranno probabilmente a mio carico.

Per onore di cronaca la borsa conteneva: una Nikon digitale D 100, una Nikon analalogica F5, uno zoom 80 – 200 f/2.8, zoom grandangolare 17-35 f/2.8, duplicatore di focale, un 50 mm f/1.4, un flash SB28, tutti originali della casa giapponese in ottime condizioni, rulli da sviluppare e schede da scaricare.

Insomma, un capitale…….

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Terremoto Juve: crollo anche in Borsa.


Le cattive notizie, l’iscrizione nel registro degl’indagati da parte di Giraudo pe falso in bilancio e in ultimo le dimissioni del Cda hanno fatto crollare i titoli della società di Corso Ferraris.
Meno 9,38, si stabilizza momentaneamente a quota 2,1 euro sul listino di Piazza Affari.
D’altra parte la questione va di pari passo e un accusa simile è una mazzata tremenda per il trend in Borsa.
Prima del ciclone giudiziario il titolo navigava abbastanza bene, poichè l’andamento della squadra e l’avvicinarsi della conquista dello Scudetto avevano fatto registrare il massimo dell’ultimo triennio, con un guadagno notevole dall’inizio dell’anno stimato intorno all’85%.

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Riferimenti: Juve in Borsa.